IL PROGETTO CE.SI.R.A. E LA VALORIZZAZIONE DEL CARRUBO:

il futuro della coltivazione della pianta passa dai territori di Ostuni, Cisternino, Fasano e Monopoli

La giornata del 22 giugno 2022, ha segnato la conclusione dei due anni di attività del progetto CE.SI.R.A. che risulta essere – come ha ricordato la Dott.ssa Mariantonietta Porcelli della Società Agriplan, Innovation Broker del Progetto «il primo Progetto ultimato della Misura 16.2 del PSR della Regione Puglia».

Il lungo percorso del Progetto CE.SI.R.A. segna l’inizio di un interessante processo di valorizzazione della biodiversità pugliese legata al carrubo:  vedere la creazione di una vera e propria “comunità del carrubo”, che condivida non solo i valori ma anche un impegno concreto per la realizzazione della filiera pugliese. CE.SI.R.A. è un progetto equo, sano ed ecologico e l’augurio è quello che aiuti a realizzare un sogno: che i carrubi in Puglia facciano parte dei sei miliardi di alberi che dovremo piantare in Europa entro il 2030, ricordandoci che in Puglia ad oggi abbiamo perso con la Xylella circa 20 milioni di olivi.

Sono tanti i risultati che CE.SI.R.A. ha conseguito: censimento, concimazione, innesti, raccolta, per passare alle opere di ingegneria come la realizzazione del primo prototipo di estrazione industriale a ultrasuoni dei componenti nutraceutici delle carrube (progettato dal prof. Riccardo Amirante), che abbatte di oltre cinquanta volte i tempi di produzione canonici dei concentrati provocando la rottura delle cellule in modo da estrarre le preziose molecole in esse  contenute. Tutto ciò rappresenta un primo grande impulso affinché gli studi e le iniziative sul carrubo in Puglia possano proseguire attraverso ulteriori attività di ricerca e nuovi progetti, coinvolgendo le Istituzioni, la comunità scientifica e le Aziende Agricole, Vivaistiche e Industriali.

Ogni passo realizzato ha portato allo sviluppo di elementi utili alla creazione di una filiera che vada oltre l’aumento delle aree coltivate a carrubo e della produzione di carrube, ma che porti già alla trasformazione e commercializzazione di prodotti finali ad alto valore così come ci è stato prospettato dagli studi sulla valenza nutraceutica della polpa di carrube.

La ricerca scientifica e tecnica messa in atto dai partner del progetto, guidati dall’Azienda Agricola Olère, ha creato un importante punto di partenza nella creazione di valore attorno ad una pianta antichissima, quale è il carrubo, il cui studio ha permesso di porre le basi per la creazione di una filiera autoctona, tutta pugliese, che permetterà di dare una nuova fonte di reddito al settore dell’agricoltura.

CE.SI.R.A. – come ha sempre sottolineato l’arch. Carmela Riccardi, dell’Az. Agr. Olère – è nato dalla crisi legata all’epidemia della Xylella e dal contestuale nuovo bisogno di valorizzare, quasi in alternativa all’olivo, una pianta dimenticata: il carrubo.

«Già nel 2016 – sostiene Carmela Riccardi – la nostra azienda ha segnalato la necessità di piani, progetti e sperimentazioni non solo nel Salento, ma anche nell’Alto Salento sino alla Terra di Bari, compresa tutta la Piana degli Olivi Monumentali. Ci è sembrato giusto ribadire costantemente che occorre pianificare e revisionare i già presenti strumentii alla luce di una nuova sfida: ri-generare e ri-progettare, ad oggi, circa 800.000 ettari di territorio agrario devastato dalla Xylella ed attrezzare, con piani e speranze, i territori prossimi all’attacco del batterio o appena intaccati perché non si può aspettare il “deserto” per rigenerare le campagne».

Grazie al costante dialogo tra pubblico e privato, tra il mondo della ricerca (Politecnico di Bari, rappresentato dal prof. Riccardo Amirante, l’Università degli Studi di Bari rappresentata dai Prof.ssa Maria Lisa Clodoveo e il Prof Franco Nigro e il CNR-ISPA, con il dott. Donato Di Venere) e le imprese del territorio di Ostuni, Cisternino, Fasano e Monopoli (Az. Agr. F.lli Barnaba, Az. Agr. Biologica D’Amico Vitamaria, OP Acliterra Brindisi, Az. Agr. Olère) e con il Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere, il progetto ha avuto inizio, grazie al finanziamento ottenuto con la misura 16.2 del Programma Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Puglia.

Il Prof Franco Nigro ha avviato studi molto promettenti sull’uso degli estratti da carrubo, polpa e foglie, per il contenimento di qualche agente fitopatogeno. Lui stesso ha dichiarato come «prove preliminari di questi estratti con il patogeno della Xylella hanno prodotto effetti importanti e sono state avviate alcune prove in pianta».

Il Dott. Donato Di Venere indica che la strada intrapresa nel valorizzare e produrre alimenti funzionali attraverso la trasformazione delle carrube e delle sue foglie è molto promettente, data l’elevata presenza di polifenoli con le loro proprietà antiossidanti e ribadisce l’importanza degli studi avviati con il Prof. Franco Nigro sulla valenza anti-microbica degli estratti da foglie di carrubo sul patogeno della Xylella.

Nell’ottica di consolidare e allargare la rete, il Gruppo Operativo si è avvalso di autorevoli contributi, come quello del Prof. Stefano La Malfa (Dipartimento Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania), massimo esperto di carrubo in Italia, di Leonardo Capitanio (Vicepresidente AIPH, Associazione Internazionale dei Produttori Florovivaisti), della Prof.ssa Filomena Corbo (Coordinatrice del Centro-Interdipartimentale “Cibo in Salute: Nutraceutica, Nutrigenomica, microbiota intestinale, agricoltura e benessere sociale) e del Dott. Giuseppe Bratta (Presidente Regionale del “Distretto Produttivo Pugliese la Nuova Energia”).

A ulteriore conferma, la Prof.ssa Maria Lisa Clodoveo sostiene che CE.SI.R.A. è un progetto glocal, che pensa globalmente e agisce localmente all’insegna dell’economia circolare, e risponde a tutti gli obiettivi della Strategia Farm to Fork del Green Deal della Comunità Europea: «il carrubo è una fucina di composti, dai macronutrienti polisaccaridi, alle proteine,  microelementi, vitamine, ma soprattutto da quei composti nutraceutici antiossidanti per eccellenza, che sono i polifenoli» e segnala anche gli studi realizzati in collaborazione con l’Università di Cosenza sull’uso degli estratti da foglie di carrube Amele nella produzione di prodotti da forno Gluten Free che offrono importanti risultati per i valori nutrizionali e la la shelf life dei prodotti.

Il progetto offre, inoltre, importanti opportunità per la rigenerazione dei paesaggi agrari oggi così attuale in Puglia non solo per affrontare la desertificazione del Salento prodotta dalla Xylella.

Il Senatore Dario Stefano ha espresso tutto il suo interesse e coinvolgimento per le speranze di riforestazione del Salento: «il progetto Cesira coltiva l’ambizione di dare soluzione ad un tema che la Xylella ha messo a nudo, quello della monocoltura, e offre un contributo fattivo alla necessità di riforestare il territorio pugliese colpito dalla Xylella».

Lo stesso Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia, ha affermato che «CE.SI.R.A. è una novità assoluta, segno distintivo di come guardare avanti per ricostruire il paesaggio agrario, di come diversificare puntando sulla biodiversità».